IL POTERE DELLA TERAPIA ESPOSITIVA

È impossibile fingere il coraggio.
Quando provi paura e agisci nonostante l’emozione, hai coraggio.
Puoi fingere in molte altre occasioni, ma certamente non quando si attiva il sistema attacco/fuga/immobilizzazione.
Ho paura del buio da che ne ho memoria. Scendere in garage la sera è stato un problema per un lungo periodo e ti lascio immaginare come posso essermi sentita in quelle occasioni in cui è saltata la corrente in casa e sono dovuta andare a sollevare l’interruttore del contatore. In garage. Al buio.
Il cuore batte all’impazzata, i muscoli si contraggono e il respiro si fa corto quando all’improvviso mi ritrovavo al buio e quando la paura è paralizzante, è difficile muovere anche solo un dito. Così ad un certo punto, stanca di questo ed altri limiti, ho deciso che era il momento di fare qualcosa. Sì, ma cosa?
Posso escludere il buio dalla mia vita? Impossibile.
Posso smettere di avere paura? Poco probabile.
E se prendessi confidenza con il buio?
Per settimane mi sono esposta volontariamente al buio non accendendo la luce delle scale che portano dal seminterrato al piano terreno di dove abito. Dapprima l’ho fatto durante il giorno e poi la sera. Pur provando tutte quelle sensazioni travolgenti connesse alla paura, mi sono focalizzata sul respiro. Ho cercato di controllare l’aria che entra e l’aria che esce con un ritmo ben definito. Mi sono poi concentrata sul compito che avevo di fronte a me: andare dal corsello dei box buio al piano terreno illuminato.
Non ho mai smesso di avere paura, nemmeno ora, ma so di avere abbastanza coraggio per poter gestire l’emozione e agire nonostante essa.
La terapia espositiva funziona all’incirca allo stesso modo.
Prima di scoprire cosa è e come funziona la desensibilizzazione sistematica, è importante premettere che non tutte le terapie sono adatte ad ogni persona. Tra i compiti del professionista della relazione d’aiuto, c’è quello di individuare quale sia l’approccio migliore da utilizzare e quando farlo, valutando la predisposizione dell’individuo.
La terapia espositiva è un processo in cui la persona viene esposta in modo sistematico e controllato, in un ambiente sicuro, a quello stimolo che provoca paura, ansia o panico. Il terapeuta valuta, dapprima, se è necessario agire sul pensiero rispetto alla paura stessa per poi accompagnare la persona nell’esplorazione dell’evento o viceversa. L’obiettivo è ridimensionare le emozioni, le sensazioni e l’eventuale rimuginio connessi alla fobia.
La terapia dell’esposizione non toglie nè lo stimolo, nè le risposte fisiche ed emotive ad esso, anzi è proprio grazie a questa attivazione che è possibile lavorare sulla risoluzione del problema. Quello che è richiesto alla persona è prima di tutto una volontà forte nel voler affrontare le proprie paure e, di conseguenza, una grande dose di coraggio nel farlo.
Gli approcci e le tecniche sono differenti e, come detto, potrebbero esserci casi in cui l’esposizione - benché controllata – non è la scelta migliore. Talvolta, ad esempio, potrebbe essere più efficace l’utilizzo dell’EMDR.
“L’uomo coraggioso non è colui che non prova paura, ma colui che riesce a superarla.” Nelson Mandela
L’obiettivo della terapia espositiva è la desensibilizzazione dal trauma e una delle possibili vie è passare attraverso alle sensazioni e alle emozioni con la supervisione del terapeuta, la cui guida accompagna la persona alla scoperta delle risorse necessarie per trovare la calma nel caos.
Essere coraggiosi, dunque, significa agire nonostante la paura piuttosto che non provarne affatto, anzi sarebbe del tutto controproducente essere immuni da questa emozione. La paura ci segnala i pericoli, ci tiene lontani dalle minacce e ci salva la vita, ma è quando ne siamo sopraffatti che diventa un’arma a doppio taglio.
L’esposizione sistematica e controllata permette di conoscere e riconoscere i segnali corporei al loro insorgere, prima che da piccole onde che increspano la superficie si trasformino in uno tsunami che travolge tutto quello che incontra sul suo cammino.
La paura è un’emozione naturale, spontanea, utile e senza di essa è impossibile diventare coraggiosi perché senza siamo semplicemente incoscienti.
Quando decidi di affrontare le tue paure, sei coraggioso. È un concetto tanto semplice quanto difficile da mettere in atto. Puoi trovarne testimonianza nelle numerose storie degli atleti, dei cantanti e dei soldati, dove il comune denominatore è la paura che provano prima di una gara, di un’esibizione o di una missione.
Coloro che dicono di non aver paura o mentono o sono incoscienti.
La terapia espositiva, quindi, non cancella la paura, ma forgia il tuo coraggio.
Psi Studio ti accompagna in questo delicato, tortuoso, imprevedibile percorso attraverso la psicoterapia, il counseling e il neurofeedback dinamico non lineare. Nello specifico quest’ultimo sfrutta la neuroplasticità del cervello stimolando l’intero spettro delle onde cerebrali con l’obiettivo di costruire nuovi percorsi neurali che corrispondono, all’atto pratico, con nuovi comportamenti.
La presenza, all’interno di Psi Studio, di professionalità diverse con formazione e competenze differenti, garantisce alla persona di trovare la strada più adatta nel rispetto della propria individualità, sensibilità e predisposizione.
“Un eroe non è più coraggioso di una persona comune, ma è coraggioso cinque minuti più a lungo.” Ralph Waldo Emerson
A cura di
Valeria Casella
Life Coach, Counselor & Content Writer
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