SMARTPHONE, ANSIA E DIPENDENZA: COME PSI STUDIO AIUTA BAMBINI, ADOLESCENTI E FAMIGLIE A USCIRE DALLA GABBIA TECNOLOGICA.

Chiavi, borsa, portafoglio. Il gas è chiuso, la luce spenta. Ho preso il telefono? Eccolo, sì. Impensabile uscire senza lo smartphone. Prolungamento indispensabile del nostro braccio è fonte di piacere, distrazione, connessioni e ansie. Il confine tra utilizzo responsabile e utilizzo eccessivo è sottile.
Gli anni della pandemia, caratterizzati dal distanziamento sociale e dal lockdown, sono stati un booster nell’utilizzo di telefoni e tablet, social e app in sostituzione, meet e zoom in sostituzione delle buone vecchie chiacchierate faccia a faccia. Questo, tuttavia, non può essere un alibi per giustificare un utilizzo smodato e inconsapevole della tecnologia.
Esiste un fenomeno definito “sindrome della vibrazione fantasma” che consiste nella falsa percezione della vibrazione del telefono. Analoga alla sindrome dell’arto fantasma, ci inganna con tutte le sensazioni connesse al suono – o alla vibrazione – dello smartphone in assenza di uno stimolo reale. Questo induce al controllo compulsivo del telefono che porta con sé un sottile e persistente stato d’ansia.
Come influisce questo fenomeno sulla vita quotidiana degli adulti, sullo sviluppo degli adolescenti e sulla crescita dei bambini?
La sindrome della vibrazione fantasma di basa sull’iperattività del sistema somatosensoriale che induce il cervello a percepire stimoli neutri, quali il contatto del corpo con la borsa o i vestiti o alcune frequenze, come il suono o la vibrazione dello smartphone. A questo si unisce la preoccupazione, più o meno reale, di perdere notifiche importanti con il risultato di controllare e ricontrollare i messaggi, le mail, le chiamate, ecc.
Nel 2012 la psicologa Michelle Drouin ha condotto uno studio tra un campione di studenti universitari e ha concluso che l’89% dei partecipanti ha sperimentato almeno una volta la sindrome della vibrazione fantasma. Il fenomeno è senza dubbio preoccupante per ogni fascia di età, ma risulta ancora più delicato negli adolescenti e nei bambini il cui sviluppo cognitivo può essere compromesso dall’invadente presenza della tecnologia.
Percepire vibrazioni e suoni inesistenti porta i ragazzi a distrarsi dalla lezione, dallo studio, dal compito che hanno di fronte a loro. La capacità di focalizzarsi si abbassa sensibilmente perché l’attenzione è continuamente frazionata in risposta ad ogni stimolo del mondo esterno. Si perde, quindi, l’abilità di orientare la propria volontà verso l’esecuzione di un compito preciso e la regolazione emotiva ne risente negativamente.
Ansia, irritabilità, paura di essere esclusi dai propri pari e peggioramento del rendimento scolastico sono i segnali a cui fare caso per un intervento tempestivo.
Come detto un uso eccessivo dello smartphone ostacola il corretto sviluppo emotivo e cognitivo sia nei bambini che negli adolescenti che corrono il rischio di diventare adulti incapaci di empatia e di costruire relazioni significative. Mancando di regolazione emotiva, le risposte a stimoli irrilevanti possono diventare eccessive precludendo l’opportunità di imparare ad accettare feedback correttivi e migliorativi da insegnati, genitori e coetanei.
Come è possibile intervenire?
Il ruolo della famiglia, delle istituzioni e dei caregiver in generale è di fondamentale importanza per riconoscere i sintomi della sindrome della vibrazione fantasma o della dipendenza da smartphone. Porre limiti e regole nell’utilizzo è un passo fondamentale per indirizzare adolescenti e bambini sulla via dell’uso consapevole.
E’ altrettanto importante dare l’esempio imparando in prima persona a gestire il tempo speso alle prese con tablet, telefoni e quant’altro. E’ possibile identificare momenti della giornata dedicati alla tecnologia, altri allo studio e altri ancora alle connessioni in presenza, magari all’aria aperta.
Il tema è senza dubbio delicato e controverso e la tecnologia è ricca di svantaggi tanto quanto di svantaggi il cui confine è sottile, spesso invisibile. Per questo Psi Studio risponde alla vostra chiamata e offre alle famiglie, ai ragazzi e agli adulti il sostegno necessario per apprendere le strategie migliori per evitare di restare intrappolati nella gabbia della dipendenza da smartphone.
Il counseling è lo strumento che permette di riconoscere ed esplorare i comportamenti che portano la persona a controllare compulsivamente il telefono. In modo pratico, dentro e fuori lo studio, la persona vive esperienze di riferimento alternative che allargano lo spettro delle possibilità di scelta e di azione portando a nuove convinzioni e nuovi comportamenti.
La psicoterapia scende in profondità, quando necessario, per comprendere le radici emotive che inducono adulti e ragazzi a cercare costantemente il telefono o altre fonti di gratificazione immediata. E’ possibile, con il sostegno del terapeuta, intervenire sia in modo preventivo che risolutivo rispetto alle dipendenze riportando equilibrio nella vita del paziente.
Lo studio, inoltre, è il punto di riferimento per genitori e famiglie che necessitano di supporto, guida e strategie pratiche nell’educazione all’utilizzo responsabile della tecnologia. Ogni percorso di sostegno alla genitorialità è reso unico sia dalla presenza di professionalità differenti che dalle famiglie stesse il cui benessere è al centro del lavoro dello studio.
L’efficacia e il successo di ogni intervento e ogni terapia è implementato dall’utilizzo del neurofeedback dinamico non lineare, efficace strumento non invasivo e tratto distintivo nell’approccio terapeutico di Psi Studio.
Lo smartphone è uno strumento migliorativo, non un padrone delle nostre vita.
Quando la sindrome della vibrazione fantasma si fa invadente, sai già chi chiamare: Psi Studio! La tua rete di sicurezza contro la dipendenza da smartphone e molto altro.
A cura di
Valeria Casella
Life Coach, Counselor & Content Writer
Per informazioni
Anna Farinato
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e mail: annafarinato@libero.it
Francesca Farinato
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